venerdì 3 luglio 2009

I CONFLITTI D’INTERESSE DELLE COOP… E DEL COMPAGNO BERSANI

La demenziale rappresentazione del panorama politico italiano, offerta in pasto all’opinione pubblica più pigra e meno consapevole, vede da più di quindici anni la contrapposizione tra il “Re della filibusta” Berlusconi da una parte, impegnato a difendere i propri meschini interessi patrimoniali con “leggi ad personam” e lo strazio di ogni forma di libertà democratica, ed un manipolo di coraggiosi patrioti, animati da nobili interessi sociali, dall’altra.
Il primo, valendosi principalmente della manipolazione della volontà collettiva tramite il possesso esclusivo dei media, avrebbe conseguito un potere personale immenso, mediatico e dunque politico, adoperato in funzione esclusiva del saccheggio delle pubbliche risorse, con la complicità interessata delle categorie degli artigiani, dei professionisti, dei lavoratori autonomi in generale, dipinti come una massa di evasori fiscali e malfattori (si veda l’ultimo discorso del prossimo segretario del PD, Bersani), disposti a tutto pur di rallentare il cammino delle riforme indispensabili per il progresso economico, civile e morale del paese, e per ostacolare una meno iniqua redistribuzione della ricchezza prodotta.
I secondi invece, privi di mezzi ma animati da indomabile spirito altruistico, e che militerebbero principalmente nelle file del Partito democratico, condurrebbero le loro battaglie (sconfitti talvolta solo dalle forze preponderanti del malaffare, anche mafioso), esclusivamente in nome dell’interesse collettivo, a fini di maggiore equità e giustizia sociale.
Per quanto possa apparire sconcertante, una simile semplicistica visione appartiene non solamente a segmenti marginali ed incolti della pubblica opinione italiana, bensì anche a settori della cosiddetta intellighenzia: capita di sentirla riecheggiare in discussioni con insegnanti, pubblici e privati funzionari, magistrati, e persino con docenti universitari.
E’ sufficiente però un modesto sforzo informativo per rendersi conto della falsità innanzitutto di una delle asserzioni che capita più spesso di ascoltare: ovvero quella relativa alla presunta disparità delle forze in campo, secondo la quale la “sinistra” non possiederebbe la tutela di un adeguato sistema di corposi interessi economici, fermamente intenzionato a sostenerla, per il conseguimento di obiettivi propri.
Ho in precedenza avuto modo più volte di richiamare la vergognosa cointeressenza tra l’attuale opposizione e forze finanziarie di gigantesco spessore; in particolare, oltre ad alcuni istituti bancari (si pensi a mero titolo esemplificativo al Monte dei Paschi di Siena, nel quale ricopre la carica di vice presidente quel Gaetano Caltagirone - che ne è anche il secondo azionista privato - genero di Casini, e neo alleato… del “nuovo che avanza”), deve venire in considerazione principalmente il settore della grande distribuzione, in particolare quello delle cosiddette cooperative. Su queste ultime, ed in particolare sull’esistenza di norme di favore nel nostro ordinamento per queste realtà, nonché sulla violazione della disciplina europea che configurano, mi riprometto di soffermarmi più compiutamente in un prossimo post.
Oggi vorrei solo esaminare alcuni numeri.
Tutti conoscono la realtà distributiva di CoopItalia: ma pochi sanno, probabilmente, che questo gigantesco colosso finanziario è il primo gruppo distributivo italiano, con una quota di mercato superiore al 17%, ed un fatturato di oltre 11 miliardi di euro annui (praticamente, una manovra finanziaria).
Coop Italia è presente in 17 regioni italiane su 20, e può realizzare i suoi giganteschi proventi grazie all’ausilio di una realtà distributiva composta da 70 ipermercati, 561 supermercati, 199 discount, 446 altri punti vendita di piccole e medie dimensioni, e… 4 ipermercati in Croazia.
I piani di sviluppo per l’immediato futuro, nel nostro paese, prevedono l’apertura di altri 29 ipermercati e 79 supermercati.
Riesce veramente così difficile comprendere quali effetti di immenso profitto possano aver prodotto su una rete distributiva di queste dimensioni le cosiddette “lenzuolate” dell’ex ministro Bersani, non a caso… prossimo segretario del PD?
I detti provvedimenti, senza pudore alcuno spacciati per “liberalizzazioni” (mentre sono in realtà aiuti di Stato finalizzati alla costituzione di nuovi monopoli, mediante la sistematica alterazione delle regole del mercato, come vedremo meglio nel prossimo post), sarebbero stati varati dal governo di Romano Prodi per “favorire la concorrenza, e determinare effetti benefici per il cittadino”.
Così, non pago degli altri benefit concessi senza vergogna ad altre “aziende di famiglia”, il governo Prodi ha concesso alle Coop non semplicemente la vendita, ma la produzione dei medicinali da banco, regalando loro un nuovo proficuo mercato, ridisegnando la geografia dei produttori nel settore.
Si è poi concessa la distribuzione dei carburanti per auto (e qualunque commento sul punto risulta addirittura superfluo, ove si pensi al beneficio che ciò rappresenta).
Si è consentito (tramite un accordo con Telecom) la creazione di un nuovo operatore telefonico virtuale (Coop Voce), aprendo anche il mercato delle telecomunicazioni, agli amici distributori… nell’interesse comune, si intende.
Non paghi, si sono cambiate le norme che disciplinavano le professioni, e si è offerta la possibilità (immediatamente realizzata) di aprire all’interno degli ipermercati servizi di consulenza legale e matrimoniale, ed addirittura psicologica.
Si sono realizzate delle politiche economiche finalizzate alla realizzazione di vergognose speculazioni private, realizzate nell’interesse dei soggetti più forti dell’imprenditoria della grande distribuzione, alterando significativamente in negativo le possibilità offerte agli altri operatori e commercianti titolari di aziende private di dimensioni minori, impossibilitati a reggere l’attacco della nuova titanica concorrenza.
Altro che liberalizzazioni, operate allo scopo di favorire la concorrenza: questi sono espropri, attuati a favore di nuovi monopolisti, in danno di altri operatori, mediante l’ausilio (come meglio si chiarirà) di previsioni di legge di favore, configuranti veri e propri aiuti di Stato proibiti dalla Comunità europea.
Se questi dati vengono letti in correlazione con altri fatti noti, come ad esempio la revoca dei contratti per l’alta velocità della TAV… ovunque tranne che nei tratti di competenza delle cooperative, piuttosto che gli scandali bancari che hanno visto coinvolti i massimi vertici del PD, che cosa dite, possiamo avanzare l’ipotesi di un gigantesco conflitto di interessi di questa sinistra con il Paese… o siamo stati influenzati dai telegiornali di Emilio Fede?

6 commenti:

  1. ci ricasco è che le spari troppo grosse7/05/2009 02:22:00 AM

    Cioè, una rete di cooperative è alla pari con il maggiore impero mediatico-politico-assicurativo-bancario di Occidente. Ma bisogna essere fuori di testa, dai, questa è paranoia...

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  2. Non è affatto alla pari, è molto più potente. E la dimostrazione non risiede soltanto nei numeri (impressionanti), nella capacità di influenzare l'agenda dei temi politici, nella virulenza delle politiche economiche spacciate per progressi, ma anche e soprattutto nei trattamenti di favore normativi (fiscali, previdenziali, ecc.), che permangono, e che nessuno, neanche Berlusconi (e vedremo il perchè) osa pensare di modificare.
    Nel prossimo post....

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  3. Tre milioni e mezzo di pensionati avranno la 14^ mensilità grazie a un provvedimento del 2007 voluto dal governo Prodi. Forse per questo, per non attribuire il merito al governo precedente, l'attuale esecutivo - denuncia il Pd - sta passando sotto silenzio l'erogazione di questa cifra, che può alleviare sia pure in misura minima le difficoltà di fasce deboli della popolazione.
    Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro nel governo presieduto da Romano Prodi attacca: "Nonostante la caparbietà con la quale il governo si ostina a non investire risorse per sostenere sviluppo e stato sociale in un momento di crisi così grave, come Pd siamo riusciti ad allentare i cordoni della borsa di Tremonti e a portare un importante risultato ai cittadini socialmente ed
    economicamente più deboli".

    La 14^ è in pagamento in questi giorni ai pensionati che percepiscono un assegno mensile fino a circa 700 euro. Si tratta
    di 3 milioni 426mila persone che percepiranno un importo medio di 380 euro una tantum per un onere complessivo di 1 miliardo
    305 milioni di euro. Questo risultato - aggiunge Damiano - è il frutto del protocollo del 2007, voluto dal governo Prodi».
    «L'esecutivo di Berlusconi - prosegue l'ex ministro del Lavoro - abituato ad annunci roboanti quanto inconsistenti di risorse promesse e mai pagate, ha passato sotto silenzio questo importante intervento sociale, semplicemente perchè frutto
    dell'azione del governo precedente».

    «Il numero di persone coinvolte, oltre 3 milioni, e la cifra che viene spesa - aggiunge Damiano - e che sarà erogata anche negli anni a venire nel mese di luglio, corrisponde esattamente a quanto stabilito dall'accordo del 2007 con le parti sociali. Ben diverso è il rapporto promessa-risultato di questo governo: una social card prevista per oltre 1milione e mezzo di pensionati, devoluta ad appena un terzo; un assegno di disoccupazione per i lavoratori a progetto, cioè precari, che non solo corrisponde ad appena il 20% dell'ultima retribuzione, ma che ha interessato fin qui 1800 persone, rispetto ai circa 400mila precari che hanno perso il lavoro nel corso del 2008. Qualsiasi ulteriore commento - conclude - appare superfluo».

    In realtà, temono al Pd, potrebbe accadere di peggio. Ossia, quel che è successo per l'Ici per la prima casa: il governo Prodi tolse la tassa a chi effettivamente ne aveva bisogno, riducendola per tutti gli altri, ma poi Tremonti la levò per tutti, con aggravio importante per le finanze ma attribuendosi il merito.

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  4. così nascono le paranoie7/05/2009 10:21:00 AM

    Si, si, è molto più potente: tant'è vero che possiede giornali e televisioni e ha vinto le elezioni. Curati e non leggere troppo Il Giornale.

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  5. Le elezioni non si vincono con il possesso dei giornali e delle televisioni, solo gente come te che disprezza la democrazia e non crede che gli italiani siano in grado di scegliere può dire una cosa simile.
    Le elezioni si vincono governando meglio: per esempio, elevando le pensioni minime, come ha fatto il governo Berlusconi nella legislatura 2001-2006.
    Mai letto una sola volta in vita mia, il Giornale... io preferisco i filosofi "eversori" come Toni Negri... ma già, tu devi essere uno di quel vecchio P.C.I. che lo perseguitò per decenni, costringendolo ad espatriare in Francia, un paese civile, dove insegnò filosofia per anni.
    Il conservatore, l'antidemocratico, il... tendente alla ideologia fascista, non sono io, tra noi due.

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  6. Lasciamo perdere: sarebbe troppo facile, o impossibile, spiegarti che non esiste nessuna "elezione", nessuna "democrazia" che sia libera da quella che chi ne sa conosce come "la narrativa", "il racconto", o "l'agenda setting", come dicono gli americani.

    Invece tu su una cosa hai maledettamente ragione! E se ce l'hai ce l'hai, io posso dirlo per tutte le legnate che ti do su altre cose. LA GRANDE DISTRIBUZIONE SCHIATTA LA QUALITÀ DEGLI ALIMENTI. Soprattutto freschi: verdure, frutta, latticini... Cazzo, ci omologa, ci massifica in una serie di sapori anodini che poco hanno a che fare con l'alimento che stai mangiando. Basta provare la differenza tra un'insipida insalata di qua, e un'insalata di Napoli (nonostante tutto). Su questo hai ragione, maledettamente ragione.

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